Indagine sulla qualità della vita

Il territorio del circondario imolese è uno dei luoghi migliori per vivere in Italia. Lo dice l’Osservatorio Assimprese, che ha commissionato un’apposita indagine al prestigioso Centro Studi Sintesi, di Mestre. Ben posizionati anche i comuni del bolognese nei quali Confartigianato Assimprese opera ed è presente con sedi locali (San Lazzaro, Pianoro, Bazzano, Monzuno e Bologna). L’elite delle 260 città italiane in cui si vive meglio è stata individuata con un percorso iniziato con una prima selezione di un gruppo di comuni fra quelli di popolazione superiore ai 3.000 abitanti, e proseguito con la valutazione delle performance di ciascuna realtà comunale. Gli indicatori utilizzati per la valutazione della performance sono: condizioni di vita materiali (benessere economico), istruzione e cultura, partecipazione alla vita politica, rapporti sociali, in/sicurezza, ambiente, attività personali, salute.

«L’indagine del nostro Centro Studi non solo conferma i nostri comuni nella rosa delle eccellenze nazionali, ma ci fa anche vedere un’ottima performance rispetto alle realtà a noi più vicine, nelle province di Ravenna e Ferrara. Certo la crisi si fa sentire anche da noi e non tutti i nostri comuni sono nelle zone alte della classifica, ma ricordiamo che stiamo parlando comunque del “gruppo di testa” a livello nazionale, con valori assolutamente di rilievo», commenta Amilcare Renzi, Segretario di Confartigianato Assimprese, che ha sede a Imola.

Se spostiamo l’attenzione dal dato generale, che è una media, alle singole graduatorie che lo determinano, risulta che per alcuni comuni pesano aspetti quali la partecipazione alla vita politica (intesa anche come senso civico e rapporto con le istituzioni) e i rapporti sociali, penalizzati dal calo dei consumi. «Nessuno si salva dal difficile momento che il Paese sta attraversando economicamente e dalla ventata di antipolitica che lo attraversa – spiega Amilcare Renzi -. Pur rimanendo fra le eccellenze d’Italia, avvertiamo anche da noi un distacco, seppur contenuto, fra la società e la cosa pubblica. Lo abbiamo detto anche di recente: le famiglie, la scuola e le imprese si devono impegnare a fondo nei confronti delle nuove generazioni, al fine di rinnovare quel senso civico che per generazioni ha contraddistinto il nostro territorio. Nella valutazione della performance sulla partecipazione – conclude Renzi -, pesano molto anche i tempi di pagamento dagli enti pubblici alle imprese, che sappiamo essere responsabilità del taglio dei trasferimenti statali e delle rigide regole del Patto di stabilità a cui gli enti locali devono attenersi, loro malgrado».

Note metodologiche

1. Situazione generale

2. Condizioni materiali/Benessere economico

3. Istruzione/cultura

4. Partecipazione alla vita politica

5. Rapporti sociali

6. Sicurezza/insicurezza

7. Ambiente

8. Attivita personali

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